La pupillometria quantitativa e, in particolare, l’indice NPi sembrano avere un ruolo nella previsione dell’ipertensione intracranica e nella classificazione della sua gravità. L’indice NPi presenta una relazione inversa con la pressione intracranica ed è quindi considerato un parametro significativo per il monitoraggio dei pazienti con lesioni cerebrali traumatiche, soprattutto in combinazione con altri dati clinici e di neuromonitoraggio. Sono le conclusioni dell’articolo “Quantitative Pupillometry for Intracranial Pressure (ICP) Monitoring in Traumatic Brain Injury: A Scoping Review“, pubblicato a febbraio su Neurocritical Care.
Lo studio, condotto da un gruppo di lavoro internazionale di cui ha fatto parte l’anestesista italiana Chiara Robba (Policlinico San Martino, Genova), ha revisionato i lavori pubblicati tra il 2012 e il 2022 a proposito del monitoraggio non invasivo della pressione intracranica nei pazienti adulti con lesioni cerebrali da trauma. L’obiettivo è stato descrivere l’entità e il tipo di prove non invasive per il monitoraggio della pressione intracranica utilizzando la pupillometria quantitativa rispetto ai metodi standard e invasivi.
L’articolo è accessibile in modalità open source al seguente link: https://doi.org/10.1007/s12028-023-01927-7
Martínez-Palacios, K., Vásquez-García, S., Fariyike, O.A. et al. Quantitative Pupillometry for Intracranial Pressure (ICP) Monitoring in Traumatic Brain Injury: A Scoping Review. Neurocrit Care (2024). https://doi.org/10.1007/s12028-023-01927-7
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