Per la prima volta al mondo lo scorso dicembre al National Research Cardiac Surgery Center di Astana (Kazakistan) a due pazienti affetti da insufficienza cardiaca terminale è stato impiantato il primo sistema di assistenza ventricolare sinistra con alimentazione senza fili.
A questo progresso ha contribuito anche il nostro paese con il professor Massimo Massetti, Ordinario di Cardiochirurgia all’Università Cattolica e direttore dell’Area Cardiovascolare della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, insieme ai colleghi professor Yury Pya di Astana in Kazakistan e professor Ivan Netuka di Praga. Gli interventi sono stati eseguiti nell’ambito del progetto “FIVAD – Fully implanted Ventricular Assist Device” (dispositivo di assistenza meccanica completamente impiantabile) condotto con un gruppo di ricercatori internazionali e i cui primi risultati sono appena stati pubblicati sulla rivista americana “Journal of Heart and Lung Transplantation” (DOI: https://doi.org/10.1016/j.healun.2019.01.1316). I primi due casi, due uomini di 51 e 24 anni, sono stati descritti nell’articolo.
Il cuore artificiale utilizzato è il Jarvik 2000 della statunitense Jarvik Heart, un sistema di assistenza ventricolare sinistra costituito da una mini-turbina a flusso continuo che sostiene la circolazione del sangue con un flusso fino a 8,5 litri al minuto.
Il Jarvik 2000 è alimentato in questo caso da una batteria inserita nel corpo del paziente. L’autonomia arriva fino a 8 ore e, per la ricarica si indossa una speciale imbragatura che utilizza correnti induttive per trasferire energia per via transcutanea. Il sistema, chiamato Coplanar Energy Transfer (CET), è stato sviluppato dall’azienda israeliana Leviticus Cardio. L’iter per l’ottenimento del marchio CE sarà avviato una volta completata la valutazione clinica sui primi pazienti, il sistema non è quindi per il momento un’opzione disponibile in Italia. Questi primi due pazienti sono in lista di attesa per un trapianto di cuore.
La ricerca sull’alimentazione wireless di questo tipo di dispositivi si è concentrata sul sistema Jarvik 2000 perchè particolarmente stabile, a ridotto consumo energetico e l’unico a prevedere un’alimentazione di backup, in caso di emergenza, attraverso uno spinotto posto dietro l’orecchio del paziente. Gli altri sistemi, dotati di cavo di alimentazione addominale, avrebbero imposto la presenza di una soluzione di backup maggiormente invasiva e a rischio di infezioni. Il tallone d’Achille dei dispositivi di assistenza ventricolare, infatti, è proprio la vulnerabilità alle infezioni dei tessuti molli attorno all’ingresso del cavo addominale, infezioni che tipicamente si propagano fino a interessare direttamente il cuore con conseguenze spesso infauste. Lo spinotto in posizione retroauricolare viceversa è molto meno soggetto alle infezioni e il Jarvik 2000 può essere quindi considerato la migliore soluzione disponibile per evitare questo problema.
Con il sistema di alimentazione wireless i rischi si riducono ulteriormente poichè il paziente non è vincolato a trasportare con sè l’unità esterna del sistema collegata via cavo all’assistenza ventricolare impiantata nel cuore. L’assenza di un filo riduce il rischio di incidenti e di distacco accidentale, oltre a elevare la qualità della vita del paziente restituendogli una mobilità pressoché identica a quella naturale.
Nel video pubblicato dal Journal of Heart and Lumb Transplantation si vede uno dei primi due pazienti con il Jarvik 2000 “wireless” mentre compie esercizi in palestra, nuota in piscina e fa la doccia.
Il prof. Massimo Massetti, ha commentato: “La speranza è di arrivare a offrire presto ai nostri pazienti questa opportunità terapeutica che rappresenta un considerevole progresso nella cura dell’insufficienza cardiaca terminale refrattaria a ogni trattamento farmacologico. I pazienti che sono in lista per trapianto cardiaco o coloro che ne sono esclusi per una qualsiasi causa potranno sperare in una vita pressoché normale senza il legame del cuore artificiale con le batterie esterne e con un rischio di infezioni significativamente ridotto”.
Per ulteriori informazioni:
First Human Use of a Wireless Coplanar Energy Transfer Coupled with a Continuous-flow Left Ventricular Assist Device
The Journal of Heart and Lung Transplantation