Transit Time Flow Measurement durante intervento di bypass aorto-coronarico, un case report

Un case report pubblicato recentemente da Medistim, da un articolo di Cureus dello scorso febbraio, descrive un intervento svolto da Jien Saito e colleghi della Nagoya City University East Medical Center, Giappone.

Le attuali tecniche di innesto del bypass aorto-coronarico (CABG) nei pazienti in emodialisi vantano ottimi risultati in termini di prevenzione degli eventi cardiaci e migliorano in generale la sopravvivenza dei pazienti. Tuttavia si possono verificare problemi all’arteria toracica interna (ITA) con sindrome da furto della succlavia coronarica (CSSS). La CSSS è una condizione di ischemia miocardica causata dalla deviazione del flusso sanguigno dall’ITA in seguito a un intervento di bypass aorto-coronarico.

Nel caso descritto, un uomo di 78 anni con malattia renale in fase terminale ha accusato angina pectoris durante l’emodialisi. Il paziente è stato sottoposto a CABG, con anastomosi dell’arteria toracica interna sinistra (LITA) e dell‘arteria discendente anteriore sinistra (LAD). Dopo il completamento di tutte le anastomosi, grazie alle misurazioni flussimetriche intraoperatorie, si è notato che l’innesto LAD presentava un flusso sanguigno retrogrado, evidenziando potenziali anomalie alla ITA e una possibile CSSS.

Schema del caso. Si evidenza il flusso retrogrado dal graft alla fistola arterovenosa. Credits: Jien Saito. Figura tratta da http://doi.org/10.7759/cureus.35517

L’équipe del Dr. Saito ha quindi preferito cambiare immediatamente la strategia chirurgica, recidendo l’innesto dell’arteria interna toracia sinistra nella parte prossimale e anastomizzandolo all’innesto della vena safena, verificando poi nuovamente la presenza di un flusso sufficiente verso la branca laterale alta.

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